Negli spazi liberi del volume compaiono numerose annotazioni autografe del poeta, tipiche di ogni studioso: appunti, commenti, osservazioni tecniche, testimoni di un dialogo instaurato con i testi studiati.
Oltre a queste annotazioni “normali” se ne trovano altre che costituiscono un aspetto originale e interessante del Virgilio dell’Ambrosiana, le note obituarie, prevalentemente costituite dalla data di morte di persone care: nome del defunto e data di morte a ricordo di compagni di vita venuti a mancare, che idealmente si affacciano nei pensieri del poeta e si fermano negli spazi liberi delle pagine. Ampio, commovente e sentito è quello dedicato al figlio Giovanni, morto di peste a Milano all’età di venticinque anni, nel 1361.
Sul primo foglio del volume, in particolare evidenza si trova il ricordo della morte di Laura, che si presentava al poeta tutte le volte che apriva quel caro libro, qui sepe sub oculis meis redit.
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Dopo due anni di restauro è tornata a Brescia la statua della Vittoria Alata, la più bella statua romana di bronzo trovata nel nord Italia. In attesa di poterci muovere per andare ad ammirarla di persona possiamo guardare questo video su YouTube, leggere la cronaca del restauro in questo articolo del Corriere della Sera e leggere la storia di questa statua miracolosamente giunta fino a noi direttamente in questa pagina del Museo di Santa Giulia, che la valorizzerà in una sala speciale appositamente realizzata.
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