Chat GPT e lingue classiche
Un primo contatto
L’intelligenza artificiale (AI) è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, si capisce che ha delle potenzialità immense e suscita anche un po’ di paura per quello che potrà diventare in futuro.
Mi sono accostato con curiosità a Open AI; avevo alcune domande di base: forse conosce l’italiano, ma conosce il latino? conosce il greco antico? Ecco cos’è successo.
- Scritto da Franciscus
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Minima Bobiensia
Andare a Bobbio per un amante della cultura classica e dei libri è un’esperienza particolare. Bobbio è un borgo bellissimo in sé, ricco di storia e di leggende e ricco di riferimenti a un passato di libri, cultura e di dedizione allo studio.
Al santo irlandese Colombano dobbiamo la fondazione del monastero; alla sua regola fatta di rigore, lavoro, silenzio e studio dobbiamo la nascita di uno scriptorium e di una biblioteca di enorme importanza per la conservazione dei testi classici latini. Nella regola Colombano diede particolare importanza allo studio e alla scrittura, una raccomandazione rivoluzionaria, che andrebbe ribadita nella società contemporanea, nella quale la scrittura a mano sembra sempre meno praticata.
Per fortuna Colombano, il primo santo europeo[1], non la pensava così e nella terra a lui donata promosse la trasmissione del sapere attraverso la scrittura.
Chi vorrà approfondire lo studio della città, della sua storia, della storia dei Longobardi e della “Montecassino del nord” troverà in rete informazioni complete e di piacevole lettura. Mi permetto solo di mettere un link alla regola che il santo diede ai suoi monaci, e un link al sito straordinario che Marco Stucchi ha dedicato a Bobbio e al suo patrimonio artistico, nel quale si trovano immagini di alto livello qualitativo e tecnico.
Ecco alcune osservazioni minime, piccole cose latine, a partire dal monito dipinto sul portale d’ingresso all’abbazia: TERRIBILIS EST LOCUS ISTE.
- Scritto da Franciscus
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L'etica degli antichi - ultima parte
L’etica degli antichi (quarta e ultima parte)
ELLENISMO
Come ricorda Mario Vegetti nell’opera già citata, un’illustre tradizione storiografica sostiene che la perdita dell’indipendenza politica delle poleis, avvenuta nel IV secolo ad opera della monarchia macedone di Filippo e di Alessandro, avrebbe determinato un radicale mutamento della vita sociale e culturale dei Greci, cambiando anche le coordinate della riflessione etica. Questa veduta è in parte fuorviante: anche dopo la conquista macedone e perfino in epoca romana la polis ha continuato ad essere il nucleo principale della vita sociale; è però vero che è venuta meno l’autonomia dei processi di deliberazione politica, e che questa perdita sollevava nuovi interrogativi.
- Scritto da Franciscus
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