Il protolatino, la lingua giusta per un film speciale
La prima volta che andai al cinema a vedere “Il primo re” vi andai per due motivi: per i dialoghi in “protolatino” e, un po’ meno, perché era il “primo kolossal italiano”.
Con me una nutrita rappresentanza di un gruppo formidabile: I Latinisti dell’Archivio, appassionati cultori della materia, curiosi di assistere alla novità.
La lingua latina nel Cinema non è proprio una novità: regolarmente fa la sua comparsa nei film storici, come elemento di ambientazione, come accessorio di scena, come costume aggiunto.
Ricordo di essermi tenuto un notes sulle ginocchia: vi scrivevo le parole che riuscivo a percepire. Sentivo che c’erano suoni latini, parole latine, ma il senso generale dei dialoghi si comprendeva meglio lasciandosi guidare dalla recitazione: le parole erano ai limiti dell’intelligibilità, la pronuncia degli attori non era quella solita delle scuole, ma restituta, detta anche scientifica (tipo “kikero”), con qualche concessione alla pronuncia tradizionale.
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Scrivere in greco antico con il PC
Istruzioni aggiornate
Con l’introduzione della codificazione UNICODE cono stati superati i problemi di leggibilità e compatibilità che hanno complicato la vita di chi voleva scrivere in greco antico. Per molti anni soltanto computer con lo stesso sistema operativo e identica dotazione di font potevano condividere file contenenti testi scritti in greco antico.
Oggi UNICODE ha fissato definitivamente lo standard nella mappa dei caratteri di tutti i PC, non solo per il greco antico: un codice numerico univoco individua un solo carattere in tutti i computer del mondo. Il computer torna a fare il suo mestiere, cioè produrre un risultato partendo da un numero.
Poiché il sistema operativo W10 sembra oramai lo standard per i PC di oggi e del domani prossimo, confido che queste istruzioni siano valide ancora per diversi anni.
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Il Virgilio dell'Ambrosiana - 4 Le note obituarie
Negli spazi liberi del volume compaiono numerose annotazioni autografe del poeta, tipiche di ogni studioso: appunti, commenti, osservazioni tecniche, testimoni di un dialogo instaurato con i testi studiati.
Oltre a queste annotazioni “normali” se ne trovano altre che costituiscono un aspetto originale e interessante del Virgilio dell’Ambrosiana, le note obituarie, prevalentemente costituite dalla data di morte di persone care: nome del defunto e data di morte a ricordo di compagni di vita venuti a mancare, che idealmente si affacciano nei pensieri del poeta e si fermano negli spazi liberi delle pagine. Ampio, commovente e sentito è quello dedicato al figlio Giovanni, morto di peste a Milano all’età di venticinque anni, nel 1361.
Sul primo foglio del volume, in particolare evidenza si trova il ricordo della morte di Laura, che si presentava al poeta tutte le volte che apriva quel caro libro, qui sepe sub oculis meis redit.
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La Vittoria Alata torna a Brescia
Dopo due anni di restauro è tornata a Brescia la statua della Vittoria Alata, la più bella statua romana di bronzo trovata nel nord Italia. In attesa di poterci muovere per andare ad ammirarla di persona possiamo guardare questo video su YouTube, leggere la cronaca del restauro in questo articolo del Corriere della Sera e leggere la storia di questa statua miracolosamente giunta fino a noi direttamente in questa pagina del Museo di Santa Giulia, che la valorizzerà in una sala speciale appositamente realizzata.
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Nirvana in latino classico?
Ogni tanto succede, soprattutto agli amanti della musica appassionati di latino: cercare una conciliazione tra due mondi cronologicamente e culturalmente lontani, “tradurre” una canzone nella lingua dei nostri avi. È successo anche alla canzone dei Nirvana Smells Like Teen Spirit, presente su YouTube a questo link, come “Cover In Classical Latin”.
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