Nos autem, cui mundus est patria velut piscibus equor (Dante, DVE I, VI, 3)

“Noi che abbiamo per patria il mondo come i pesci il mare”

Con questo spirito Dante affronta la sua ricerca del volgare eccellente, la lingua che è di tutti ma non è di nessuno.
Conversazione sul volgare eccellente a Casa Petrarca - Cascina Linterno.

È stato un grande onore parlare del De Vulgari eloquentia di Dante nei locali restaurati della Cascina Linterno di Milano, l’oasi di pace in cui Petrarca amava ritirarsi nel suo lungo soggiorno milanese. Il luogo è suggestivo, l’ospitalità assicurata da persone colte e sensibili che lottano perennemente contro l’assedio della speculazione edilizia con la sola forza della cultura.

Nel DVE Dante si considera un cacciatore alla ricerca del miglior volgare italiano, addentrandosi nella selva di brutti dialetti parlati nella nostra penisola. La lingua nostra comune esiste ma non appartiene a nessuno, va cercata con cura, come fecero Dante e Petrarca, perché è la nostra lingua, quella del futuro, una lingua eccellente, da usare nella prosa e nella poesia.

Per la sintesi https://csapetrarca.it/il-racconto-della-conferenzade-vulgari-eloquentia/

Il testo della conferenza è disponibile a richiesta