Prima di tutto ricordiamoci che, se vogliamo cercare in rete la ricca documentazione in inglese che riguarda la scrittura in greco antico, dobbiamo usare l'espressione "polytonic greek"; la seconda premessa riguarda i sistemi operativi (MAC, Windows e Ubuntu) e i programmi di scrittura (Word, OpenOffice e LibreOffice) perché usano font differenti, anche se producono testi che usano lo stesso sistema di riferimento (UNICODE) e quindi danno risultati univoci.

Dobbiamo mettere a punto il nostro sistema provvedendo a controllare i seguenti elementi:

  1. le serie di caratteri (font): alcuni font unicode sono preinstallati nei sistemi operativi e quindi disponibili nei programmi di scrittura; ne sono stati creati altri di aspetto diverso per soddisfare le esigenze estetiche più che quelle filologiche. Sarà opportuno iniziare a fare pratica con font preinstallati; ci si potrà sbizzarrire in un momento successivo sfruttando la creatività dei grafici.
  2. la tastiera: ci sono programmi specifici da installare, che vanno studiati ma che consentono, una volta acquisiti degli automatismi, una scrittura abbastanza spedita.

In aggiunta a questo bell'articolo del prof. Paolo Monella, possiamo anche fare riferimento a questo in cui l'argomento è affrontato in modo soddisfacente, in particolare per l'ambiente MAC.

Personalmente trovo molto semplice la scrittura in greco con MAC, ma in Windows devo dire che faccio fatica ad abbandonare il caro "vecchio" Sgreek, con cui scrivevo a una velocità degna della madre lingua. Sono certo che presto troverà così familiari le nuove abitudini che dimenticherà quelle vecchie.

Milano rev. 25/09/2014 


Aggiornamento - settembre 2023

Salvo qualche dettaglio leggermente diverso, le istruzioni per predisporre il sistema alla scrittura in greco antico restano valide: il caricamento della lingua greca, con l’estensione del greco politonico e i comandi per cambiare lingua sono invariati. Sono stati aggiornati e controllati i link indicati nel “lontano” 2014, perché nella Rete invecchiano presto.

Nel paragrafo dedicato alla storia della scrittura a macchina ho inserito un’immagine anni ’70 con due righe di commento per ricordare le traversie di chi voleva realizzare un testo dattiloscritto prima dell’avvento del computer.

L’aggiornamento più significativo sulla scrittura del greco antico (detto anche politonico o classico) si trova in questa pagina: riguarda gli utenti di un PC con sistema operativo Windows 10 e 11.

La pagina contiene: lo schema (PDF scaricabile) della tastiera da usare per scrivere in greco antico e le istruzioni riguardanti la punteggiatura, alcuni elementi non rappresentati in tastiera e i “doppioni”.

LO SCHEMA DELLA TASTIERA

Lo schema della tastiera, a mio parere bellissimo, è stato creato dall’ingegner Cesare Pagano, che pubblicamente ringrazio per qualità dell’opera e lo spirito di collaborazione. A prima vista lo schema può sembrare complesso, ma nell’uso regolare le combinazioni più frequenti diventeranno presto gesti automatici. Si dovrà solo prestare un po’ di attenzione nella scrittura di alcuni caratteri meno frequenti e nell’inserimento della punteggiatura, che presenta alcune particolarità.

LA PUNTEGGIATURA

  • Il punto interrogativo, che in greco antico corrisponde al moderno punto e virgola, si ottiene con il tasto a destra del tasto TAB (Q nella tastiera italiana) seguito da SPAZIO.
  • Il punto in alto non è previsto, quindi:
    • ci si può accontentare dei due punti (SHIFT+Q - SPAZIO), estranei alla scrittura antica.
    • ci si può accontentare di un punto “in mezzo” digitando sul tastierino numerico la combinazione ALT+250 oppure ALT+0183; il punto apparirà così “· “al rilascio del tasto ALT.
  • Solo i perfezionisti lo realizzeranno così operando sulla tastiera italiana: digitare FF65[1], evidenziare il codice, digitare ALT-X: così comparirà l’antico punto in alto ・[2]

Per non perdere troppo tempo è meglio creare il carattere in un foglio di servizio, da cui copiarlo e incollarlo al bisogno, oppure creare una macro a piacere.

  • L’apostrofo può essere reso con uno spirito dolce (seguito da spazio) ma la combinazione di tasti può riservare sorprese.
  • Il punto esclamativo (che non fa parte della punteggiatura classica) si trova al suo posto: SHIFT+1

“Doppioni” alias alternative utili

La tastiera greca classica esplorata in tutte le sue potenzialità rivela un certo numero di combinazioni equivalenti (doppioni), ossia metodi diversi per ottenere gli stessi risultati.

Per esempio ho trovato interessante e semplice scrivere una vocale con accento acuto usando la combinazione Q+vocale.

Segnalo anche la possibilità di scrivere iota e ipsilon con dieresi e accento acuto così: TASTO IN ALTO A SINISTRA +i/y ma…

Prendiamo serenamente atto che potremmo scoprire altre combinazioni magari casualmente, ma le indicazioni che abbiamo dato risolvono tutti i problemi che deve risolvere che ama ancora scrivere correttamente i propri testi in greco antico (politonico o classico) con il computer.

Ecco un collaudo dello schema, fresco di scrittura: un breve passo tratto dal Manuale di Epitteto § 48.

ΕΓΧΕΙΡΙΔΙΟΝ

Σημεῖα προκόπτοντος· οὐδένα ψέγει, οὐδένα ἐπαινεῖ, οὐδένα μέμφεται, οὐδενὶ ἐγκαλεῖ, οὐδὲν περὶ ἑαυτοῦ λέγει ὡς ὄντος τινὸς ἢ εἰδότος τι.

Ὅταν ἐμποδισθῇ τι ἢ κωλυθῇ, ἑαυτῷ ἐγκαλεῖ. Κἄν τις αὐτὸν ἐπαινῇ, καταγελᾷ τοῦ ἐπαινοῦντος αὐτὸς παρ’ἑαυτῷ· κἄν ψέγῃ, οὐκ ἀπολογεῖται.

Traduzione:

Questi sono i segni di chi fa progressi: non biasima nessuno, non loda nessuno, non si lamenta di nessuno, non accusa nessuno, non parla di sé come di chi è qualcuno o sa qualcosa. Quando è ostacolato o impedito, accusa se stesso. Se qualcuno lo loda, ride fra sé di chi lo loda; se lo critica non si difende.


[1] Codice del carattere UNICODE

[2] Definito “Halfwidth Katakana Middle dot” dalla mappa caratteri; esempio: ἀρακίς・