Di un’altra meridiana mi ero già occupato in questo articolo: una frase di Ovidio ornava la chiesa più importante di Arco (TN). Anche a Balocco, un piccolo borgo della campagna piemontese, si possono leggere sagge parole in latino del grande poeta Virgilio. Sulla facciata di un edificio che si affaccia sulla piazza vegliata dall’antico castello c’è una meridiana, semplice e ben esposta al sole, con la scritta fugit irreparabile tempus, “il tempo fugge e non ritorna”.

La riflessione

è semplice e condivisibile ed è tratta da un passo delle Georgiche di Virgilio (III, 284-5)

Sed fugit interea, fugit inreparabile tempus,
singula dum capti circumvectamur amore.

Fugge intanto, fugge il tempo che non ritorna[1]
mentre, presi dall’amore, ci soffermiamo sui dettagli.

Virgilio in questo passo si rimprovera perché perde tempo su singoli particolari perdendo il filo della sua narrazione. L’anafora del verbo (fugit) sottolinea maggiormente la fugacità del tempo.

Nell’Eneide il tema del tempus irreparabile si trova in un passo di maggiore drammaticità. Sul campo di battaglia si sta per compiere il destino di Pallante, che invoca Ercole sperando nella vittoria. Ercole piange, impotente di fronte al fato e Giove lo consola: il tempo passa senza rimedio, ma sarà vinto dalla gloria nel ricordo degli uomini.  Aen. X, 467

Stat sua cuique dies, breve et inreparabile tempus
omnibus est vitae : sed famam extendere factis,
hoc virtutis opus.

Il giorno fatale è fissato per ognuno, breve e senza ritorno è il tempo
della vita per tutti, ma l’opera della virtù è questa:
estender la fama di quanto si è fatto.

L’aggettivo inreparabilis si troverà in un pensiero di Seneca, il filosofo latino che tanto ha meditato sul valore del tempo, l’unica cosa che veramente ci appartiene e che non va sprecata. Un pensiero epicureo riportato nell’epistola 123 (§10) dove troviamo

Fluunt dies et inreparabilis uita decurrit.

I giorni trascorrono e la vita precipita senza rimedio.

Il tempo trascorre e non “fugge”; non il tempo, ma la nostra vita sprofonda e non tornerà. Il creatore della meridiana di Balocco ha riportato la frase delle Georgiche: il tempo non torna, poi… fate come volete, ma sappiate che è così (e segnatevi l’ora).

 

 

[1] Etimologicamente < in (privativo) + repăro = qui reparari non potest (non si può ripresentare).