Alla capitale dell’impero non poteva certo mancare un teatro. Milano ne aveva uno fin dalla fine del I sec. a.C.. Si trovava vicino al decumano e non lontano dalla Porta Vercellina, all’inizio dell’attuale via Meravigli. Qui si trova la via Santa Maria alla Porta, che in parte corrisponde all’antico decumano massimo della città romana. Il teatro romano di Milano era un edificio monumentale alto almeno 20 metri che rimase in piedi fino all’età medievale, poi fu abbattuto forse dal Barbarossa o per lasciare spazio a nuove costruzioni.

Ecco la piantina di Milano romana, dove si possono individuare gli edifici e le strade principali della città romana.
Per capire come poteva essere il teatro romano di Milano in età imperiale...

possiamo contare sugli studi condotti nella zona del Palazzo della Borsa. La ricostruzione monumentale del teatro è stata realizzata prendendo come modelli i teatri più belli e meglio conservati costruiti in altre città dell’impero. Il teatro milanese aveva un elemento originale: di un portico che si apriva dietro la scena. Il disegno, proveniente dallo stampato che viene dato ai visitatori, riproduce con proporzioni realistiche l’alzato del teatro e il portico ubicato dietro il palco.

Ammettiamolo: dell’antico edificio è rimasto ben poco, però è interessante visitare i resti del teatro, non solo perché il percorso museale è ben strutturato, ma anche perché è arricchito da due elementi multisensoriali di notevole impatto: due bozze di statue che recitano un prologo plautino e una originalissima postazione di “archeologia dell’olfatto” un’immersione negli odori, che vanno dalle gradevoli sostanze profumate usate dagli antichi per coprire gli odori umani fino a questi meno piacevoli odori che si producevano nelle occasioni in cui il popolo si raccoglieva nella cavea del teatro.

I resti sono poco monumentali, ma la visita è assolutamente da consigliare: i reperti sono interessanti e bene spiegati dai pannelli e dalle guide che accompagnano i gruppi di visitatori.

La visita si conclude nel ricordo dell’archeologa Alda Levi, ispettrice responsabile della tutela archeologica in Lombardia dal 1925 al 1939. A lei si deve un’intensa attività di indagine della Milano Romana, che dovette interrompere a causa delle abominevoli leggi razziali promulgate dal governo fascista a causa delle quali lei, ebrea, fu rimossa dall’incarico.

Sulla piazza, all’esterno dell’area degli scavi si trova una lapide affissa sul fianco sinistro del palazzo Mezzanotte, con la pianta dell’edificio scomparso. Sotto la pianta del teatro si trova una data: 28 ottobre dell’anno XII (sic!). Per onorare la sua memoria Milano ha intitolato ad Alda Levi il Parco archeologico dell’anfiteatro e l’Antiquarium cittadino.

 

Un’ultima notazione toponomastica: Milano conserva il ricordo del suo passato di città imperiale romana con il nome delle vie della zona: via San Vittore al Teatro deve il suo nome al teatro romano, via Santa Maria alla Porta lo deve alla porta che si apriva nelle mura, Porta Vercellina; infine via San Giovanni sul Muro ricorda le mura di età augustea che collegavano Porta Vercellina a Porta Giovia, nell’attuale largo Cairoli.

Visite guidate gratuite al martedì e al giovedì dalle 9.30 alle 12.30 - prenotazione obbligatoria via mail  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando in orario d’ufficio (028515.4593 o 028595.4378)