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Quale aspetto poteva avere il circo di Milano? Se ci basiamo solo sui miseri resti sopravvissuti alle ingiurie del tempo e degli uomini possiamo deporre le speranze di avere un’idea della costruzione originaria: una torre mal messa, qualche tratto di mura e basta.
Le moderne risorse tecnologiche hanno invece aperto nuove prospettive alla ricostruzione virtuale di monumenti perduti. Il progetto europeo CHT2 (Cultural Heritage Through Time) ha prodotto risultati straordinari, capaci di correggere in precisione i dati fino ad oggi noti sul Circo di Milano e di realizzare una ricostruzione virtuale dell’alzato dell’edificio.
Nell’incontro tenutosi al Museo Archeologico di Milano il giorno 11 luglio 2018...
i giovani ricercatori hanno spiegato il metodo di lavoro, gli strumenti utilizzati e i risultati raggiunti.
Grazie alle tecnologie di acquisizione e di elaborazione più aggiornate si possono superare gli ostacoli costituiti dalle demolizioni avvenute nel corso degli anni e dalla presenza di nuovi edifici che hanno distrutto anche le fondamenta del Circo; si può fare un salto virtuale nel tempo passato e vedere il Circo di Milano ergersi ignaro di tutto quello che lo ha sepolto.
Il risultato è ottimo, soprattutto sul piano scientifico, anche se ci si deve un po’ accontentare sul piano estetico, ma ci sarà spazio anche per questi dettagli.
Intanto c’è tutto on line: La pagina è questa.
Si troveranno visualizzazioni 3D da scaricare non solo sul Circo di Milano, ma anche su tutti gli altri casi di studio che sono compresi nel progetto (per esempio il Vallo di Adriano).
La ricostruzione ha però anche l’obiettivo di aprirsi alla quarta dimensione, quella del tempo, che consente di vedere gli sviluppi della costruzione antica e la sua riduzione alle condizioni attuali.
Agli studiosi e ai loro finanziatori vanno i complimenti e l’ammirazione dei cultori della storia antica.