Il liceo classico e il latino trovano spesso spazio sui giornali. Tutti gli insegnanti si adoperano per aggiornare la didattica ai tempi moderni e cercano sempre nuovi mezzi per dialogare con le nuove generazioni, che assomigliano sempre meno a quelle del tempo dei padri, per non parlare dei nonni. Tra le scelte più originali si può collocare quella del prof. Gennaro Amandonico di Como, che propone ai suoi alunni di tradurre in latino di alcuni testi rap. Ne ha parlato Sara Bettoni nel Corriere di lunedì 19 settembre in questo articolo, che contiene anche degli esempi di passi tradotti. La saggia riflessione di Paolo Di Stefano ricorda che giocare con una lingua aiuta l’apprendimento, ma non si devono scordare Livio e Tacito. Ai docenti resta l’arduo compito di conciliare le attività ordinarie con l’orario scolastico che si riduce sempre più.
Anche i licei milanesi si attivano per introdurre delle sperimentazioni innovative nel liceo classico. Segnaliamo la traduzione dal latino in inglese che si sperimenta al liceo Berchet (ecco l’articolo) e l’annunciata riduzione a quattro anni del corso di studi al liceo Beccaria (qui l’articolo).
Nel mondo moderno, fatto di velocità e di pragmatica visione concentrata sul raggiungimento di obiettivi utili e immediati, una delle preoccupazioni maggiori del mondo dei sostenitori del liceo classico è trovare motivazioni e iscritti.
Anche in questa prospettiva si colloca l’iniziativa del liceo Beccaria, che organizza una Tavola rotonda sul tema “Che scuola è senza il latino?”, coordinata dal Prof. Massimo Gioseffi. Appuntamento Lunedì 24 ottobre 2016 alle ore 14.30, via Linneo 5, presso il Liceo Beccaria. I partecipanti riceveranno un attestato valido per l’aggiornamento. Con un clic sull’immagine si può scaricare la locandina in formato pdf.
Segnalo che venerdì 21 ottobre 2016, presso la Biblioteca Ambrosiano inizierà l'attività della Sodalitas Latina Mediolanensis, di cui sarà data notizia dettagliata in seguito. Per gli interessati è utile collegarsi alla pagina Facebook della Sodalitas.
Per altre attività culturali legate alla cultura latina a Milano è sempre utile collegarsi al sito Latino a Milano.
L'anno vero forse è quello della scuola: comincia a settembre e termina a giugno - luglio. In estate abbiamo altre cose a cui pensare. Solo in autunno le attività culturali riprendono davvero: nelle città fioriscono iniziative promosse da persone, istituzioni, circoli e scuole. Per cominciare ecco le mie prime segnalazioni.
A presto altre notizie.
Vedendo la velocità con cui si diffondono, soprattutto grazie ai social, le notizie false insieme a quelle vere, mi è venuto in mente un bel passo di Virgilio, che può costituire una degna conclusione dell’attività di quest’anno.
La Fama virgiliana è un mostro piumato, con innumerevoli occhi, orecchie e lingue: è velocissimo, non dorme mai e gode nel diffondere notizie false e vere.
Ecco i versi virgiliani (Aen, IV, 173 - 190) con una mia traduzione
Leggi tutto: La Fama di Virgilio e i moderni “social”
Nel capitolo dedicato all’Ora Terza del primo giorno troviamo ancora numerose frasi in latino, ma, prima di continuare nella nostra disamina, devo fare un’operazione urgente: cambiare l’edizione del romanzo! Stavo seguendo un’edizione cartonata, esteticamente bella (CDE - 1980), quando - horrribile visu! - mi sono imbattuto in uno sgrammaticatissimo “coram monachos”. Vado a verificare su un’altra edizione e trovo l’espressione corretta “coram monachis”. Dato che questa stessa edizione riporta anche la parola “pelle”, di cui avevo biasimato la mancanza nella seconda puntata di queste noterelle, decido di lasciare per sempre l’edizione CDE e di seguire la tascabile di Bompiani, che riporta i testi latini con maggior precisione.
In quest’ultima parte del capitolo troviamo due brevi espressioni:
Leggi tutto: Monasterium sine libris (Il latino del Nome della Rosa - 3)
Un articolo di Gregory Hays, pubblicato nel N. 5093 del 20 maggio 2016 di TLS, il supplemento del Times dedicato alla letteratura, annuncia la possibile scoperta del terzo libro perduto del De Platone et eius dogmate di Apuleio (circa 120 d.C. – post 170). Sembra incredibile che si possano scoprire ancora oggi delle nuove opere degli autori antichi, eppure queste scoperte sono rese possibili da una fonte che ultimamente ha prodotto notevoli risultati: la rilettura attenta dei manoscritti medievali inesplorati.
Un manoscritto appartenuto alla regina Cristina di Svezia (XVII sec.) oggi nella Biblioteca Vaticana, contiene un'opera fino ad oggi inedita, che, sulla scorta di un'annotazione scritta alla fine del secondo libro del De Platone, potrebbe essere il terzo libro dell'opera apuleiana.
Leggi tutto: Una nuova opera di Apuleio?