Mediolani


Anche nell’ultimo libro di Vitali (in collaborazione con Picozzi) il latino occupa un piccolo spazio che offre interessanti spunti di riflessione.

Nel cap. 2 (pag. 11) una delle protagoniste, la giovane medium Birce, torna a casa dopo una delle sue inspiegabili passeggiate solitarie, accompagnata dalla Perseghèta, una compaesana.

La Perseghèta, uno dei tanti fantasiosi nomi che solo la fantasia di Vitali sa inventare, racconta che Birce “alle sue domande aveva risposto in una lingua che sembrava quella del prete in chiesa”. Latino. Il latino viene sentito dai parrocchiani come una lingua da collegare alla chiesa, alta, inarrivabile e misteriosa, che suscita soggezione.

Nel cap. 21 (pag. 52) il rettore del santuario...

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Come spesso succede nei libri di Dan Brown, anche nel romanzo Crypto (titolo originale Digital Fortress, 1998, pubblicato in italiano nel 2006 da Mondadori) la cultura classica e la lingua latina hanno un loro piccolo spazio, che ora andiamo a esplorare.

  • Susan, crittologa, la protagonista femminile, spiega che “Cesare era stato il primo nella storia a scrivere in codice”. L’affermazione non è esatta, poiché sappiamo che nel mondo classico, gli Spartani...

    Leggi tutto: Il mondo latino di Crypto

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Ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima l’inno ufficiale della serie A composto dal Maestro Giovanni Allevi.

Guardando il testo, sono rimasto colpito dalla coraggiosa scelta linguistica del latino, che per tanti secoli fu lingua universale dell’Europa, che anche oggi è vitale ed è perfetta per esprimere l’aspirazione a ideali alti, nobili e condivisi.

Il registro linguistico è piacevole, semplice, scorrevole e familiare nel suono dei vocaboli. La Magnitudo (che sostituiva l’originaria fortitudo) fa pensare a una nuova virtù cardinale, adatta ai nostri tempi: la Magnitudo animi.

Leggi tutto: O Generosa, madrigale per la serie A di calcio

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Un recente studio di alcuni esperti di ottica e psicologia svedesi ha individuato le caratteristiche della vista dei neonati, giungendo a risultati molto interessanti e utili, soprattutto ai genitori. Quando ho letto la notizia che la vista molto imprecisa dei neonati è in grado di riconoscere (da vicino) le espressioni del volto umano, in particolare il sorriso, mi sono venute in mente le parole di Virgilio

  1. Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem (Ecl. IV, 60)
  2. Qui l'articolo

Mi piace molto l'idea che i risultati di una ricerca scientifica moderna siano stati anticipati dalla sensibilità di un poeta, però facciamo un breve controllo.

Il verso virgiliano è interpretato in due modi, che dipendono dal valore attribuito all'ablativo strumentale risu ("sorriso").
Il sorriso del bambino è il mezzo con cui il bambino mostra di riconoscere la madre o è il mezzo con cui la madre viene riconosciuta?
La traduzione migliore è "dal sorriso" o "sorridendo"?

Leggi tutto: Incipe parve puer... Virgilio aveva ragione?

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Versione multimediale dell'articolo pubblicato nel N.8/2015 della rivista Nuova Secondaria. La Casa editrice La Scuola, che ringrazio pubblicamente, ha fornito alcuni numeri della rivista che saranno distribuiti gratuitamente ai partecipanti. La locandina si può scaricare qui.

 

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