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Ma che lingua si usa?

Nel sito è nata da poco una nuova sezione dedicata principalmente alla lingua italiana, all’uso e al mal uso che se ne fa. Non vuole essere una novella Frusta letteraria, ma un semplice stimolo alla riflessione. L’eccesso di comunicazione, l’esigenza di fidelizzazione dei radiotelespettatori, la paura del silenzio, il desiderio di farsi sentire e di prevalere hanno giocato un ruolo fondamentale nella qualità della comunicazione televisiva e, in minor misura, radiofonica. A volte questi fattori sono percepibili nelle singole parole, nei nessi fra parole, nelle metafore usate disinvoltamente, a volte nel lessico settoriale, a volte nei toni e nelle intonazioni delle parole; nel campo della comunicazione televisiva l’analisi si può estendere alle immagini usate nei telegiornali e nei dibattiti.

L’avventura è iniziata, il materiale è davvero tanto: le prime due “puntate” sono sul sito, accessibili dal menu principale. Buona lettura! Se poi qualcuno vorrà dialogare o collaborare, lo strumento “contatti” è disponibile qui.

Categoria: Notizie

Le dimore di un’anima inquieta

(testo dell’intervento tenuto a Pagazzano il 3 ottobre 2021)

Poiché il gemellaggio che si celebra questa sera costruisce una via ideale che congiunge i luoghi più rappresentativi in cui dimorò il poeta proporrò al pubblico intervenuto questo mio breve excursus sulle “Case del Petrarca”. 

In molti luoghi certamente, in chissà quante case dimorò il Petrarca nella sua vita di uomo inquieto per carattere e spesso in viaggio per lavoro: anche se fu peregrinus ubique[1], le sue case ebbero delle caratteristiche che meritano qualche riflessione.

Possiamo classificare le “Case” in due categorie semplificate:

Leggi tutto: Le case di Francesco Petrarca

Categoria: Notizie

Domenica 3 ottobre 2021 nel castello Visconteo di Pagazzano (BG) si aprirà una rassegna letteraria che celebra il 664° anniversario del primo passaggio del Poeta aretino presso il “fortilizium de Pagazano syto in Clarea Abdue”. Terra un tempo ignota e solitaria, poco conosciuta anche oggi, viene proposta all’attenzione di visitatori e turisti curiosi di conoscere le bellezze vicine che in Italia abbondano e spesso sono ignorate.

Leggi tutto: Petrarca a Pagazzano

Categoria: Notizie

A Passo Corese, frazione di Fara in Sabina (RI) davanti alla sede del liceo classico e scientifico, è stato inaugurato il monumento a padre Lorenzo Rocci, l’autore del primo vocabolario greco-italiano, un caposaldo della formazione di tanti alunni e studiosi di greco antico. Ricchissimo di lemmi e di esempi, è stato ed è tuttora, con le nuove edizioni, modello di riferimento per tutti i vocabolari che pubblicati dopo il suo.

Leggi tutto: Un monumento a Lorenzo Rocci

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Adulterinae abite claves

In occasione della bella mostra EL SUR CARLO MILANES - Carlo Porta nel bicentenario della morte (1821-2021), tenutasi nella Sala del Tesoro del Castello Sforzesco di Milano, il mio sguardo si è posato sul grande Affresco di Argo, unico elemento decorativo scampato alle ingiurie del tempo e degli uomini, ricomparso nel 1893, come spiega la bella scheda informativa redatta da Alessia Sana per il Comune di Milano.

L’affresco inquadra e sovrasta la piccola porta di accesso a uno stanzino in cui era custodito il tesoro del Duca di Milano. Alla fine del XV secolo il Bramantino[1] (?) aveva raffigurato un gigantesco Argo, il mitico guardiano dai cento occhi, il guardiano migliore per difendere la ricchezza ducale. Il volto di Argo è scomparso, ma gli altri elementi decorativi della complessa decorazione permettono di identificare con sicurezza la figura dominante dell’opera.

La scheda illustrativa spiega i dettagli del dipinto e racconta la storia della sua recente riscoperta casuale, con opportuni riferimenti all’episodio delle Metamorfosi di Ovidio (I, 668-723) in cui il poeta racconta come gli occhi del gigante Panoptes finirono sulla coda del pavone: i due pavoni simmetricamente disposti ai lati dell’affresco confermano il tema della decorazione.

Sopra la porta si trova la scritta latina che ha attirato la mia attenzione. La scheda spiega che è “rielaborazione di un’espressione tratta dall’Ars Amatoria di Ovidio”. Sarà proprio così?

Leggi tutto: Un frammento poetico nella Sala del Tesoro del Castello Sforzesco di Milano

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