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Quando il latino conquista gli onori della cronaca.
Ha fatto scalpore l’iniziativa di tradurre in latino la celebre “Money”, brano principale dell’album “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd (latine “Occulta Lunae Pars”). Gli autori di questa originale interpretazione sono i Fint Floyd, una band ferrarese che con questo nome arguto dichiara il suo amore per la musica dei grandi maestri.
Dalle notizie di cronaca si sa che l’editore Nicola Di Cristoforo, noto per essere il raffinato editore dell’agenda Agendae Res, nel 2012 ha proposto a questa band e a una coraggiosa collega di latino, Valeria Casadio, di tradurre e proporre questa traduzione.
Plaudeatur igitur (si dia un applauso dunque) a questa iniziativa, che ha qualche miglioramento possibile (quasi imperdonabili gli accenti tonici degli imperativi suscipe e abstine), ma è una splendida prova della vitalità e dell’universalità della lingua latina.
e ora... res novae
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Se siete nei paraggi, ma anche se siete un po’ lontani, non perdete l’occasione: andate a vedere i Giganti di Monte ‘e Prama. Si possono vedere a Cagliari (qualcuno dice che sono quelli un po’ più belli) e a Cabras. A Cabras si trovano nel Civico Museo Archeologico: guide preparate e gentili vi guideranno alla visita delle statue e dei modellini di nuraghe; troverete i reperti archeologici esposti in spazi che rispondono a moderni criteri museali. Il biglietto vale tutti i cinque euro spesi.
Un geniale sistema digitale di visualizzazione dei modelli tridimensionali vi permetterà di osservare anche le statue presenti nel museo lontano, quindi, anche andando a Cabras, non vi perderete nessun dettaglio.
Sono passati quarant’anni dalla scoperta delle prime pietre, messe alla luce dalle arature profonde. Gli scavi condotti in luogo e il restauro avvenuto nel centro sassarese di Li Punti hanno permesso di ricostruire ventiquattro statue maschili e alcuni modelli di nuraghe.
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Giovedì 3 luglio 2014, ore 21, alla Palazzina Liberty, la Casa della Poesia ha ospitato La Santa e l'Imperatore, un raffinato spettacolo multimediale curato da Benedetta Valtorta, ricercatrice presso la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino di Firenze, dedicato a Ildegarde di Bingen (1098-1179), autrice di testi mistici ed enciclopedici. Lo introduceva, con la consueta empatia, il poeta Tomaso Kemeny.
Sul palco la Valtorta era la voce narrante, che scandiva, citando in latino, le tappe della biografia di Ildegarde, alternandosi alla voce recitante di Viviana Nicodemo.
Alla lettura si accompagnavano sequenze, utilmente sottotitolate, del film biografico sulla santa Vision, di Margarethe von Trotta.
Quattro giovani attori, Daniele Palma (il diavolo), Chiara Colm, Marta Cataldi e Ilaria Pozzali, recitavano l'Ordo Virtutum, dramma allegorico della santa; il coro di studenti del Dipartimento di Musicologia dell'Università di Pavia donava alla narrazione le suggestioni del gregoriano, e impersonava le virtù.
Il pubblico ha molto apprezzato e applaudito il coraggioso spettacolo, in cui il rigore filologico si coniugava con l' arte e la multimedialità per valorizzare aspetti non abbastanza noti della cultura medievale.
Ecco il link a una galleria fotografica di Leonardo Terzo.
Clicca qui per leggere una scheda sulla santa.
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Ammetto di non conoscere Revigozzo frazione di Bettola, un paese in provincia di Piacenza, che non avevo mai sentito nominare, prima di aver conosciuto nel web delle persone straordinarie, che onorano la cultura italiana e che credono nella lingua latina come uno strumento insuperato di comunicazione profonda con il nostro passato e il nostro presente. Un giorno li andrò a trovare ma, nel frattempo, invito tutti i miei lettori a visitare il sito e a cercare la pagina dedicata alla lingua latina.
Ebbene sì: Pieve di Revigozzo ha un cuore che batte al ritmo della lingua latina e che ha tanto da dire e da dare. Consiglio vivamente di cercare la pagina dove si può scaricare liberamente il libro Antiquitatis Latinae analecta con ampia disponibilià di formati (epub, mobi o pdf). Al bravo e generoso autore un plausus sentito.
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Ecco la mia proposta di traduzione del testo annunciato dall'articolo nelle notizie flash: se è autentico, come pare, è importante perché compaiono, per la prima volta in un testo poetico, i nomi di Carasso e Larico, fratelli di Saffo, in un momento di vita legato all'attività economica della famiglia, esposta ai rischi della navigazione.
... ma tu sempre ripeti alla noia “Carasso è arrivato
con la nave carica”. È un cosa, credo,
che sanno Zeus e tutti gli dèi, però tu non devi
pensare a questo,
ma accompagnarmi e invitarmi a pregare
tanto Era regina perché
Carasso arrivi qui, con la sua nave
salva,
e ci trovi sani e salvi. Il resto
affidiamolo tutto agli dèi;
il bel tempo improvviso succede
a grandi tempeste.
Felici e straricchi diventano quelli
a cui vuole il re dell’Olimpo
inviare un nume apotropaico
per le sventure;
anche noi, se Larico alzasse la testa
e un giorno diventasse uomo,
allora da un grande peso dell’anima
saremmo subito liberi.
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