Nella pubblicità la lingua latina conserva un suo spazio vitale, in cui l’antico prestigio è appena attenuato da una componente ironica.
Una banca, per esempio, classifica i suoi clienti, potenziali o no, come investitores e li classifica con degli aggettivi  tanto fantasiosi sul piano grammaticale quanto accattivanti sul piano dell’immagine.
Abbiamo così l’investitor novellus, prudentis (!), evolutus, aggressivus, expertus, conservativus, attentus e astutus.
Poiché il fine di una pubblicità è colpire il destinatario, si può dire che la campagna coglie nel segno, perché attira l’attenzione. Possiamo solo osservare che si tratta di un latino di fantasia, che suggerisce la parola italiana corrispondente senza curarsi della grammatica. Non cerchiamo le parole su un vero vocabolario di latino, perché questo è un simpatico e giocoso nuovo tipo di latino: il latinus neomaccheronicus