Seneca nella sua lettera critica il comportamento del tipico nottambulo, che chiama lucifuga, termine geniale che suggerisce la propensione a fuggire dalla luce del giorno. Dopo avere descritto e biasimato i comportamenti deviati dei crapuloni che scambiano la notte per il giorno, ma che tanto ricordano le bravate notturne delle nostre estati, Seneca chiude la lettera con queste parole:
Ideo, Lucili, tenenda nobis via est, quam natura praescripsit, nec ab illa declinandum; illam sequentibus omnia facilia, expedita sunt, contra illam nitentibus non alia vita est quam contra aquam remigantibus.
Quindi, Lucilio, dobbiamo tenere la via che la natura ci ha prescritto, senza deviare da essa; per quelli che la seguono tutto è facile e senza ostacoli, per quelli che cercano invano di contrastarla, la vita non è diversa da quella di quelli che remano contro corrente.
Il contesto diverso e la metafora escludono qualunque possibile accostamento tra due pensieri completamente diversi e lontani: nel tempo e negli ideali da seguire.