La mia attività sul sito ha avuto un forte rallentamento. Il mondo non ne ha sofferto, ma la piccola schiera di coloro che ogni tanto fanno visita a questo sito se ne potrebbe essere chiesta la ragione.

Eccola qui, in un ritratto dell’amica Annarosa Gargioni: il grande scrittore siciliano Giovanni Verga. La sua prosa asciutta, originale per il suo tempo e ancora oggi coinvolgente, i suoi personaggi poco inclini a rivelarsi, men che meno a perdersi in chiacchiere inutili, gli ambienti in cui si svolgono le storie raccontate mi colpirono fin dalle prime letture scolastiche. Questa passione trovò ulteriore alimento quando ricevetti dall’Università degli Studi di Milano l’incarico di tenere per più di dieci anni un laboratorio dal titolo innovativo: Multimedialità e studi letterari.

Verga fu infatti un grande autore multimediale:

la sua arte si esplicò non solo nella letteratura, ma anche nell’immagine, si aprì al teatro, alla musica e al cinema. In particolare, come il suo grande amico Luigi Capuana, amò la fotografia, una sorta di correlativo oggettivo del suo modo di scrivere: come il suo sguardo attento di osservatore della realtà, così la fotografia si fermava su alcuni soggetti, ritraeva un momento vero.

Ecco un po’ di ringraziamenti.

Grazie al Centro Ricreativo Culturale “AL77”, piccolo, vivacissimo centro culturale molto attivo nella periferia di Milano, nel quartiere Certosa-Garegnano, e alla Cooperativa Delta Ecopolis, presso la cui bella sala polifunzionale ho tenuto quattro letture multimediali all’inizio dell’anno. 

Ringrazio anche alcune persone che mi hanno accompagnato in questo anno straordinario.

Il regista vizzinese Lorenzo Muscoso, responsabile nazionale del progetto Verga100, che mi ha fatto l’onore di inserire le mie iniziative nell’ambito delle celebrazioni ufficiali del centenario.

La professoressa del Liceo Beccaria Elena D’Incerti, curatrice dell’ultima edizione dei racconti “Drammi intimi”, che ha partecipato alle mie letture spiegando l’importanza e l’originalità di questi racconti molto particolari.

Il professor Federico Leonardi, che nei suoi interventi ha portato la sua interpretazione filosofica dell’opera verghiana, partendo dal grande passato greco siceliota per arrivare al pessimismo leopardiano; insieme a lui ricordo i suoi colleghi del liceo artistico Boccioni, che hanno animato l’incontro tenuto presso la fondazione Feltrinelli.

 

Una menzione speciale va all’Archivio di Stato di Milano, il cui direttore Benedetto Luigi Compagnoni mi ha incaricato di coordinare “La domenica di carta” una mattinata di studi, trasmessa in streaming e ora disponibile su YouTube.  In questa giornata speciale ho avuto il piacere di incontrare ed ascoltare la prof. Ornella Selvafolta (Politecnico di Milano) che ha fatto rivivere la città di Milano ai tempi del ventennio trascorso da Verga nella “città più città d’Italia”. In quell’occasione ho toccato con mano cosa può fare l’équipe degli archivisti di questa attivissima istituzione. La dottoressa Francesca Zara, che ha raccontato la storia del processo che rese ricco lo scrittore siciliano e la squadra delle archiviste che hanno curato la mostra e illustrato ai visitatori alcuni interessanti documenti risalenti al periodo milanese di Verga. Come se non bastasse i partecipanti alla giornata di studi sono stati coccolati con un rinfresco siculo-lombardo (cannoli e panettone) commissionato alla pasticceria Cova, storico ritrovo frequentato da Verga. L’intermezzo musicale dei bravi maestri di chitarra Valentina Valente e Gabriele Sardo (Abraca duo) ha dato un ulteriore tocco di classe a una giornata indimenticabile.

E l’anno si è chiuso con altri tre incontri: presso il Centro Culturale di Milano per Bookcity, con protagonista la collega D’Incerti insieme ai suoi alunni che hanno accompagnato con recite e musiche la presentazione del libro Drammi Intimi da lei curato, e due incontri presso la Biblioteca Comunale di Piazza Accursio, per i quali ringrazio il direttore, la dottoressa Rossi.

Faticoso? Certamente. Entusiasmante? Sicuramente. Ripetibile? Non credo.

Tempus est redeundi ad otia Latinarum Graecarumque rerum

Per i pochi eroicamente giunti al termine di questo lungo riepilogo lascio qualche link.

 

https://www.youtube.com/watch?v=T1lS3ke3Zyw&t=1966s

https://www.facebook.com/1740516752873246/posts/pfbid02KcFWNxR6voCfGoZZb6cHXeU9NgQDF6v4HaGWWqnHgYwcM2Jbhdt68278uxW6PTKsl/

https://www.instagram.com/reel/Cj2fK49oCbr/?igshid=YmMyMTA2M2Y=