Il prefisso “infra” della parola italiana “infradito” non deriva dall’omonima parola latina. In italiano significa “in mezzo a” e allude alla forma di questa calzatura che resta attaccata al piede grazie a una striscia che si inserisce tra le dita dei piedi. Prendo spunto dalla domanda che mi è stata posta in una recente lezione per fare una breve divagazione fra le parole, iniziando a considerare la parola latina omonima infra.
Infrā in latino è avverbio o preposizione che regge l’accusativo; ha un solo significato:
Sorso (SS) - Mosaico romano, Palazzo Baronale
Leggi tutto: Infra e infradito - breve divagazione etimologica
Eccoci alla fine di questo percorso (ringrazio subito chi mi ha seguito): c’è un futuro per la didattica a distanza?
La risposta è sì ma…
Affrontiamo i punti singolarmente prima di passare alle idee
Leggi tutto: Un futuro per la scuola e un sogno dopo il virus
Si intitola NERO su BIANCO - Carte d’archivio raccontano Leonardo la mostra che in questi giorni è ospitata nella sede dell’Archivio di Stato di Milano in via Senato 10. L’ingresso è gratuito, la mostra è di alto livello.
La prima sala, a pian terreno, è abbastanza tradizionale: un monitor collegato a un grande schermo permette di scegliere gli argomenti con la logica dell’ipertesto. Nella stessa sala è possibile ammirare due gigantesche carte topografiche antiche di Milano, vanto dell’Archivio, sempre accessibili al pubblico. Le teche espongono alcuni documenti scelti, che danno l’idea del paziente lavoro di chi studia i documenti d’archivio: quante pagine sono state sfogliate e lette prima di trovare quelle che possono servire per realizzare un’esposizione coerente!
Leggi tutto: Nero su bianco - una mostra multimediale esemplare
Ringrazio il dottor Fausto Tropeano che mi ha segnalato la presenza, all’Umanitaria, di un’interessante lapide di marmo visibile salendo la prima rampa di scale, sulla parete del mezzanino al di sotto del finestrone. A lui devo anche la riproduzione fotografica, opportunamente ritoccata per favorirne la lettura.
È un’epigrafe incassata nel muro, risalente al XVI secolo, sulla quale, non senza fatica, sono distinguibili quattro distici elegiaci in latino.
Eccone la trascrizione, la traduzione e qualche riga di commento
Zampe di gallina si definiscono le mani di chi scrive male, in modo difficilmente comprensibile.
Nello Pseudolus di Plauto, all’inizio del primo atto, troviamo un simpatico dialogo tra il protagonista, l’astuto schiavo Pseudolo, e Calidoro, il padroncino innamorato, che ha tra le mani una lettera della sua innamorata, Fenicia, la cortigiana che il lenone ha promesso in sposa al soldato Polymachaeroplagides.
Ecco il passo (Pseud. 20-30) con la traduzione (abbastanza libera);
Pagina 17 di 25