Ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima l’inno ufficiale della serie A composto dal Maestro Giovanni Allevi.
Guardando il testo, sono rimasto colpito dalla coraggiosa scelta linguistica del latino, che per tanti secoli fu lingua universale dell’Europa, che anche oggi è vitale ed è perfetta per esprimere l’aspirazione a ideali alti, nobili e condivisi.
Il registro linguistico è piacevole, semplice, scorrevole e familiare nel suono dei vocaboli. La Magnitudo (che sostituiva l’originaria fortitudo) fa pensare a una nuova virtù cardinale, adatta ai nostri tempi: la Magnitudo animi.
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Un recente studio di alcuni esperti di ottica e psicologia svedesi ha individuato le caratteristiche della vista dei neonati, giungendo a risultati molto interessanti e utili, soprattutto ai genitori. Quando ho letto la notizia che la vista molto imprecisa dei neonati è in grado di riconoscere (da vicino) le espressioni del volto umano, in particolare il sorriso, mi sono venute in mente le parole di Virgilio
Mi piace molto l'idea che i risultati di una ricerca scientifica moderna siano stati anticipati dalla sensibilità di un poeta, però facciamo un breve controllo.
Il verso virgiliano è interpretato in due modi, che dipendono dal valore attribuito all'ablativo strumentale risu ("sorriso").
Il sorriso del bambino è il mezzo con cui il bambino mostra di riconoscere la madre o è il mezzo con cui la madre viene riconosciuta?
La traduzione migliore è "dal sorriso" o "sorridendo"?
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