Premessa

L'alfabeto latino è una delle tante geniali invenzioni dei nostri antenati. Ha una sua affascinante storia, di cui parlano numerosi siti nella rete. La Trecccani tratta l'argomento specifico in questo articolo, ma affronta l'argomento anche in questa voce di storia della lingua italiana, in calce alla quale si possono trovare interessanti collegamenti e approfondimenti; interessanti sono anche i contenuti (in continua evoluzione) della Wikipedia, con collegamenti alla scrittura e alla pronuncia della lingua latina. I motori di ricerca rimandano anche a interessantissimi articoli di singoli studiosi, ma in questo sito intendiamo parlare dell'uso di questo alfabeto nel mondo della comunicazione informatica.

La sua ampia diffusione nel mondo della comunicazione scritta si deve alla sua semplicità: con i suoi grafemi, originali o modificati, e con l'aggiunta di alcuni segni diacritici l'alfabeto latino è usato per la scrittura di numerosissime lingue, anche non neolatine (per esempio il magiaro). La tastiera della lingua inglese necessita di un numero minore di tasti, perché questa lingua non presenta lettere accentate né segni diacritici particolari. La prima codifica informatica dei caratteri alfanumerici creata negli Stati Uniti fu molto semplice, quindi informaticamente economica. Infatti lo standard ASCII inizialmente comprendeva le lettere (grafemi) e un solo segno diacritico: l'apostrofo.

L'uso diffuso del computer in tutte le nazioni europee evidenziò le carenze di quella prima codifica, che ebbe bisogno di un'estensione. Nacque così lo standard ASCII esteso, che soddisfece le esigenze ortografiche delle nazioni che si aprivano alla comunicazione informatica.

Dato che ogni nazione utilizza un alfabeto nazionale, quelle che hanno derivato i caratteri dall'alfabeto latino hanno prodotto una propria tastiera nazionale, che contiene tutti i grafemi dell'alfabeto latino. Hanno anche dei caratteri in più, che si ottengono con tasti specifici o combinazioni di tasti. Le tastiere nazionali sono usate da persone, che parlano e comunicano con una lingua cosiddetta viva.

Il latino non è esattamente una lingua morta, ma una lingua che ha prodotto in passato un'enorme quantità di testi e che ora ha una sua nicchia di sopravvivenza e un ampio stuolo di cultori. Viene soprattutto praticata in forma scritta, con felici eccezioni, ma è ancora vitale nella storia, nel mondo e anche nella rete.

Quali sono le esigenze di chi vuole scrivere in latino al computer?

Esigenze di scrittura in latino

Chi scrive in latino non ha particolari esigenze; una tastiera nazionale di una qualunque lingua "occidentale" consente di scrivere tutti i caratteri del latino. Proviamo però a concentrare la nostra attenzione sulle principali esigenze di scrittura di un cultore della materia.

Segni di quantità sulle vocali

In latino è fondamentale la distinzione tra una vocale lunga e una breve: non solo per motivi didattici, ma anche per togliere ambiguità a un'espressione fraintendibile o per evidenzare un'anomalia metrica.

Numerose sono le parole omografe che potrebbero essere chiarite da un segno di quantità. Ci sono desinenze che potrebbero essere precisate sul piano quantitativo per evitare errori di interpretazione e ci sono versi che "quadrano" solo se si accetta l'esistenza di una quantità anomala (per sistole o diastole prosodica) o per posizioni particolari che provocano una correptio anomala (in iato).  

In questi casi è opportuno che il segno grafico della quantità venga in soccorso dello studioso o dello studente, precisato magari da un'opportuna nota esplicativa.

Per scrivere una vocale con un segno di quantità è sufficiente ricorrere alla tabella ASCII estesa, che presenta tutte le vocali con i segni di quantità desiderati.

Ecco le istruzioni per PC - Word o LibreOffice (OpenOffice) Write.

  • livello occasionale (per chi usa raramente le vocali con l'indicazione del segno di quantità); usare il comando Inserisci - simbolo, quindi scegliere il carattere desiderato, cercandolo fra i caratteri del Latino esteso
  • livello professionale (docenti, scrittori, studenti, studiosi, cultori della materia): memorizzare i codici del carattere che si vuole ottenere, tenendo sotto mano una tabellina stampata. Si possono anche creare delle scorciatoie sul proprio computer, ma è sconsigliabile: il cambio di computer, l'uso anche occasionale di strumenti diversi o altre sciocchezze del genere ci potrebbero portare a fidarci delle scorciatoie inventate e a dimenticare l'uso corrett delle procedure di inserimento.
  • Si potrebbe anche creare un file "vocali latine", con le lettere da copiare e incollare in caso di necessità, però poi ci si deve ricordare di salvarlo tra gli strumenti di lavoro e di conservarlo con sé.
  • La scheda scaricabile qui può servire come promemoria per le vocali lunghe e brevi in ambiente Office 2010.

Con MAC

  • Nel menu principale selezionare Composizione - Caratteri speciali - Latino e poi scegliere il carattere con il segno di quantità desiderato.

La metrica

Affrontando l'analisi metrica di un verso si ha bisogno di marcare le lunghezze delle sillabe che formano i piedi. Il problema è anche affrontato da uno dei siti più importanti per i classicisti, Perseus, in questa pagina. Anche l'autorevole sito ritiene che per comporre gli schemi, dai più regolari a più originali, sia fondamentale la serie di caratteri Anaxiphorminx, nata per MAC ma perfettamente funzionante anche con Windows. L'autore sembra aver affdato all'etere la sua creazione, quindi la renderà scaricabile al più presto.

Non credo che ci siano altre esigenze per chi scrive in latino con il computer; accetterò volentieri suggerimenti e richieste che possano migliorare queste noterelle.

Milano rev. 22/06/2014