Articolo aggiornato il 12/09/2023

PREMESSA

L'alfabeto greco è più antico di quello latino: da una sua variante nacque l'alfabeto latino. In età  ellenistica assunse un carattere stabile e si perfezionò, arricchendosi di segni diacritici che costituirono sempre un problema. Le macchine per scrivere in greco antico avevano numerosi tasti "vuoti", cioè che non producevano alcun avanzamento del carrello, consentendo così la scrittura di accenti e spiriti nella posizione giusta. Ricordo ancora il peso di quelle macchine e l'impegno che bisognava profondere per scrivere correttamente un breve brano. L'immagine è tratta da un foglio ciclostilato (il ciclostile! Macchina consegnata all’archeologia), ottenuto da matrice realizzata con una macchina Olivetti per scrivere in greco classico. La vocale iota non si poteva sottoscrivere: era sempre ascritta.

[Traduzione "... e agli altri dèi | tutti e tutte e agli eroi che proteggono la nostra città e la | regione, una volta compiuto il necessario, faranno una processione e un sacrificio | come ai popolo abbia deciso" - trascrizione di un'epigrafe]

L'ortografia greca a volte presenta vocale corredate addirittura da tre segni diacritici: accento, spirito e iota sottoscritta; questa complessità, che già creava problemi nella scrittura a macchina, è stata un grande problema per la scrittura con il computer. Ora questo problema è stato risolto ma può essere interessante fare una riflessione sul percorso che ha portato i tecnici informatici verso la soluzione definitiva.