Istruzioni aggiornate

Con l’introduzione della codificazione UNICODE cono stati superati i problemi di leggibilità e compatibilità che hanno complicato la vita di chi voleva scrivere in greco antico. Per molti anni soltanto computer con lo stesso sistema operativo e identica dotazione di font potevano condividere file contenenti testi scritti in greco antico.

Oggi UNICODE ha fissato definitivamente lo standard nella mappa dei caratteri di tutti i PC, non solo per il greco antico: un codice numerico univoco individua un solo carattere in tutti i computer del mondo. Il computer torna a fare il suo mestiere, cioè produrre un risultato partendo da un numero.

Poiché il sistema operativo W10 sembra oramai lo standard per i PC di oggi e del domani prossimo, confido che queste istruzioni siano valide ancora per diversi anni.

La guida è articolata in tre parti e un’appendice:

  1. Installazione della tastiera del greco politonico nel proprio PC
  2. Attivazione e analisi del sistema di scrittura
  3. Istruzioni per scrivere in greco antico
  4. Appendice: breve excursus nella preistoria della scrittura in greco

1.  Installazione della tastiera del greco politonico nel proprio PC  

Percorso[1]

  • Tasto [WINDOWS] – [Impostazioni] – [Data/ora e lingua] – [Lingua]
  • [Lingue preferite] – [Aggiungi una lingua preferita]
  • Nella finestra [Scegli la lingua da installare] scrivere: “Greco”
  • Selezionare [Ελληνικά - Greco] – [Avanti] – [Installa]
  • Compare il messaggio “Language Pack installato”
  • [Opzioni] – [Tastiere] – [Aggiungi tastiera] – [Greco politonico – Ελληνικά]  
  • Chiudere la scheda

Ora possiamo scrivere con il nostro computer in greco antico.

  1. Attivazione della tastiera del greco politonico  

In basso a destra, sulla riga di stato, c’è un pulsante virtuale, contraddistinto dalla sigla della lingua in uso [ITA] che serve per attivare la tastiera greca. Mettendo il puntatore sul pulsante, viene visualizzata anche la descrizione della scorciatoia utile per attivare rapidamente il “metodo di input”, cioè la lingua in cui scrivere.

Il pulsante visualizza il menu di scelta della lingua, che ci permette di selezionare la lingua greca.  

Una volta selezionata la tastiera, comparirà la sigla della tastiera attiva in quel momento; potremo scrivere in greco antico con tutti i programmi della suite di Microsoft Office, con Wordpad e con la suite di Libre Office, non con il Blocco note.

   

Analisi della tastiera

Premendo i tasti dei caratteri alfanumerici linea per linea, da sinistra a destra, compaiono:

Minuscolo

  • Linea dei numeri: 1234567890
  • Prima linea delle lettere: ;ςερτυθιοπ
  • Seconda linea delle lettere: ασδφγηξκλ
  • Terza linea delle lettere: <ζχψωβνμ,.

Premendo contemporaneamente il tasto ↑ (Shift o Maiusc.)

  • Linea dei numeri: !@#$%^&*()
  • Prima linea delle lettere: :ΣΕΡΤΥΘΙΟΠ
  • Seconda linea delle lettere: ΑΣΔΦΓΗΞΚΛ
  • Terza linea delle lettere: >ΖΧΨΩΒΝΜ,.

Nella tastiera del greco politonico i caratteri latini che coincidono con quelli greci conservano la propria posizione. Altri caratteri della tastiera italiana, senza corrispondenze dirette in greco, sono usati per alcuni caratteri esclusivi dell’alfabeto greco.Ecco le principali corrispondenze fra i tasti della tastiera italiana e i caratteri greci, riassunte in una tabella esplicativa (sfondo azzurro = prima linea di tasti; giallo = seconda; verde = terza).  

  • Q non c’è nell’alfabeto greco: il tasto riproduce il punto e virgola, cioè il punto di domanda in greco. La lettera Q può ricordare la parola question (cfr. lat. quaestio); in fondo anche il segno di punteggiatura è nato da questa lettera; in combinazione con il tasto ↑ si hanno i due punti. IMPORTANTE: i segni d’interpunzione compaiono solo dopo aver premuto la barra spaziatrice.
  • W e U non esistono nell’alfabeto greco: riproducono “sigma” di fine parola e “theta” senza spiegazione evidente.
  • H assomiglia alla vocale “eta” maiuscola greca; il carattere minuscolo greco non ha nessuna somiglianza.
  • J non esiste nell’alfabeto greco e non ha nessun legame formale con la consonante doppia “csi”.
  • X assomiglia formalmente alla “chi” greca, anche se in greco ha un suono completamente diverso.
  • C non è un carattere del tutto estraneo all’alfabeto greco, ma è stato scelto per riprodurre la consonante doppia “psi”.
  • V è assente nell’alfabeto greco e non ha nessun legame con la vocale greca “omega”.     

Fra queste assegnazioni non so quanto sia stato giusto escludere la lettera “C”, in greco “sigma lunato”, abbastanza usato in numerosi testi antichi.

  1. Istruzioni per scrivere in greco antico

INSERIMENTO DEI PRINCIPALI SEGNI DIACRITICI

Il problema più complesso della scrittura del greco antico è creato dai segni diacritici, che caratterizzano le vocali, gli spiriti e gli accenti.

Gli spiriti (segni di aspirazione) sono collocati sulle parole che iniziano per vocale o dittongo[2]; lo spirito dolce graficamente corrisponde alla coronide.  Per posizionare accenti e spiriti abbiamo i tasti vuoti.

Per tasti “vuoti” intendiamo quelli che non provocano nessun effetto visibile sullo schermo, ma agiranno sulla lettera che si digiterà successivamente. Dopo aver individuato i tasti vuoti, che consentono di scrivere correttamente in greco antico, possiamo seguire le indicazioni delle tabelle, rispettando la regola fondamentale valida per tutti i segni diacritici:

Digitare Prima il tasto vuoto e subito dopo il tasto della lettera

Gli esempi si riferiscono a una sola vocale, ma le indicazioni valgono per qualunque vocale[3].

SEGNI DIACRITICI SEMPLICI

SPIRITO dolce[4]: [à, a]          =       ἀ

SPIRITO aspro:   [↑à, y]       =       ὑ

ACCENTO acuto: [ò, a]         =       ά

ACCENTO grave: [+, a]         =       ὰ

ACC. circonflesso: [è, h]       =       ῆ

Il sistema impedisce errori di base, cioè non consente di porre l’accento circonflesso su vocale breve di natura (epsilon o omicron).

LE COMBINAZIONI DI SEGNI DIACRITICI

Alcuni tasti consentono di inserire le possibili combinazioni di spirito e accento.

ACCENTO acuto e SPIRITO dolce:          [-, a]           =       ἄ

ACCENTO acuto e SPIRITO aspro:         [↑_, i]        =       ἵ

ACCENTO grave e SPIRITO dolce:          [ù, h]          =       ἢ      

ACCENTO grave e SPIRITO aspro:         [↑ù, o]       =       ὃ

ACC. circonflesso e SPIRITO dolce:       [ì, v]           =       ὦ

ACC. circonflesso e SPIRITO aspro:       [↑ì, v]         =       ὧ

Le maiuscole si ottengono con il solito tasto ↑ (shift o maiusc.); usando i tasti di combinazione lo spirito e l’accento si posizionano correttamente alla sinistra della lettera maiuscola.

ACCENTO acuto e SPIRITO dolce per lettera maiuscola: [-, A] =       Ἄ

Tutte le vocali si comportano in modo analogo. Resta solo da aggiungere lo

IOTA SOTTOSCRITTO: [↑è, v]        =       ῳ

Con un po’ di pratica si riesce a scrivere in un tempo ragionevole il primo verso dell’Odissea

Ἄνδρα μοι ἔννεπε Μοῦσα πολύτροπον ὃς μάλα πολλὰ

 Appendice “archeologica”

Anche 50 anni fa si poteva scrivere in greco antico a macchina. Ricordo che nel glorioso Istituto di Filologia Classica all’Università degli Studi di Milano esisteva una macchina per scrivere grossa e pesante, con alcuni tasti in più rispetto a quelle “normali”.

Esistevano alcuni tasti “vuoti” che non provocavano l’avanzamento del carrello e imprimevano sul foglio i segni diacritici. Subito dopo si premeva il tasto del carattere e si otteneva così un risultato corretto e abbastanza gradevole sul piano estetico.

I difetti di questo sistema erano quelli delle macchine per scrivere: il testo non era modificabile[5], non era ripetibile (copia) e ci si doveva a volte accontentare sul piano estetico, perché la scrittura del greco antico è anche un’arte, nella quale la posizione precisa di un segno grafico produce risultati armoniosi, che non possono prescindere dal rispetto delle norme. Uno spirito posto sopra un accento balzerebbe agli occhi non per la sua “originalità” ma per la sua scorrettezza.

Poi ci sono esigenze disciplinari specifiche che le macchine per scrivere anche evolute avrebbero mai potuto soddisfare solo con la moltiplicazione dei tasti: il segno di quantità, la dieresi, il puntino sotto una lettera di incerta lettura…

Considerando l’aspetto economico, chi avrebbe mai osato produrre macchine così complesse? A chi sarebbero servite? Il greco moderno aveva semplificato molto la grafia; ecco perché le macchine per scrivere in greco antico sono sparite. Ne sopravvive forse qualcuna in qualche bottega d’antiquario, comunque scrivere con il computer è meglio.

Mi resta però una curiosità: i caratteri greci appaiono correttamente su tutti i computer?

1 - continua

 

 

[1] Questo è il percorso “completo”; esistono modi alternativi per arrivare alla scheda delle lingue preferite. La più semplice parte dal pulsante della lingua [ITA] – [Preferenze lingua].

[2] Talora gli spiriti si possono trovare sulla consonante rho.

[3] Sintassi dei comandi [a; +] = Si preme il tasto a poi il tasto + [↑a; è] = Si premono insieme il tasto maiuscolo e il tasto a, poi si preme il tasto è.

[4] Questa combinazione di tasti vale anche per la coronide, che graficamente è uguale.

[5] Correggibile sì, ma con risultati modesti sul piano estetico e alto rischio di bucare il foglio.